Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto.

 

In questo 2018 si festeggia un anniversario molto importante per me. C’è solo un anime giapponese che suscita in noi trentenni e quarantenni (e non solo) tanti ricordi: “Ken il guerriero”.

 

Per i 35 anni dalla creazione di “Ken il Guerriero”, il 25 e 26 Settembre, sarà riproposto nelle sale italiane il film animato “La leggenda di Hokuto” che uscì nelle sale nel 2008 per il 25° anno dalla nascita del manga.

 

10 anni dopo il film viene riproposto ma (ed era anche ora!) finalmente completamente rimasterizzato in HD.

 

L’anime, prodotto nel 1984 dalla Toei Doga e da Fuji Television, fu trasmessa in Italia da numerose emittenti televisive locali a partire dal 1987. 

 

La saga di “Ken il guerriero”, per i non addetti, all'apparenza sembra semplice nel suo svolgimento narrativo; il classico protagonista tutto muscoli, silenzioso, solitario, combattuto con se stesso, il cui unico obiettivo è lottare contro le ingiustizie di un mondo sconvolto da disastri nucleari e dominato da crudeli sovrani, dove il più debole soccombe al più forte.

 

Questo anime ruota intorno alla pazzia dell’uomo di ottenere il potere assoluto anche a discapito di tutto quello che lo circonda, facendo guerre e commettendo atti atroci verso ogni essere vivente. 

 

In Ken il guerriero, come in altri manga giapponesi, non so se ci avete mai fatto caso, le figure genitoriali sono assenti.

 

Questa mancanza è il riflesso storico e sociale delle bombe atomiche sganciate dagli Americani nel 1945 che lasciarono dietro di loro molti orfani. 

 

Il linguaggio nel mondo di Kenshiro è molto vario; passiamo dal lessico colto dei maestri di lotta alla terminologia più volgare, propria dei delinquenti di bassa estrazione sociale. 

 

Elemento che personalmente mi ha sempre affascinato ed incollato davanti allo schermo è il look dei personaggi.

In un immaginario che mi ricorda molto Mad Max troviamo creste punk colorate, muscoli a volontà, abbigliamento in pelle da motociclista ed un Kenshiro totalmente ispirato ad un altro mio idolo: Sylvester Stallone.

 

Il tutto condito con corpi che esplodono, sangue in abbondanza e scene a dir poco splatter. Eh quanti ricordi………

Però dai, non facciamo i moralisti, il bello di Ken il guerriero è proprio questo….. Ovviamente a causa di tutta questa violenza, in Italia si è tentato più volte di censurare l’anime, ma fortunatamente con scarsi risultati.

 

Certo, i combattimenti ed il sangue non sono fini a stessi ma rappresentano il sacrificio che ogni personaggio dona alla propria causa, come insegna il bushido (letteralmente “la via del guerriero”), il codice di condotta dei samurai. Il film che vedremo nelle sale, racconta la parte centrale della prima serie, quella dello scontro fra Kenshiro e il temibile Souther

 

Troveremo il fratello adottivo di Ken, il potente Raoul “il Re di Hokuto”.

 

Compaiono, inoltre, altri personaggi importanti della saga come Toki, anche lui fratello biologico di Raoul e adottivo di Kenshiro, tutti e tre appartenenti alla “Divina Scuola di Hokuto”

 

Troviamo Shu appartenete alla “Sacra Scuola di Nanto” nonché maestro dello stile dell’Airone Bianco, colui che si era accecato per salvare Kenshiro in giovane età. Immancabili i fedeli amici di Ken: Bart e Lynn. Poi fanno la comparsa gli unici personaggi che nel manga e nelle prime due serie anime non si erano mai visti, sono i fratelli Souga e Reina, comandanti del potente esercito di Raoul

 

Nonostante io sia fan della vecchia guardia, particolarmente affezionato alle atmosfere degli 80’s, il prodotto è ben confezionato ed i disegni, superfluo dirlo, sono bellissimi.

 

Non voglio aggiungere altro dato che il film va goduto e visto con i propri occhi.

 

Ve lo consiglio anche se non conoscete tutta la serie, guardatelo anche solo per celebrare l’anniversario e poi con calma guardatevi tutta la serie e leggete allo stesso tempo tutti i manga.

 

Non ve ne pentirete.

 

Il film è un ottimo celebration movie per avvicinare nuovi fans (come i vostri figli) e far scendere qualche lacrimuccia ai vecchi.

 

Ora vi lascio e vi saluto con l’urlo celebre di ogni attacco di Kenshiro “ATA ATA ATA ATA ATA ATA ATA ATA ATA ATA WATA”.

 

Recensione Giorgi Paolo