VIAGGIO NELLE ERE DEI SUPEREROI.

 

Salute a tutti. Sono Gian Domenico. Paolo e Riccardo mi hanno chiesto di parlarvi di supereroi, o meglio delle cinque ere dei supereroi.

 

Il genere, nato negli anni 30 negli Stati Uniti, si è molto evoluto, così come le sfaccettature dei personaggi. Baso queste mie riflessioni sull'ottimo Mutants and Masterminds, un gioco di ruolo supereroistico, che analizza molto bene le differenti ere.

 

Età dell’oro: dagli anni 30 sino a metà degli anni 50.

 

 Le storie sono semplici ed il disegno spesso è essenziale. Gli eroi sono spesso avvolti da un aurea di mistero, sono vigilantes, avventurieri, patrioti. La lotta contro il nazismo prima e contro i comunisti dopo spesso la fa da padrone. Spesso usano attrezzi e macchinari che gli danno questi poteri, anzi sono quasi sempre i poteri o le armi che li definiscono. Discendono direttamente dagli eroi pulp degli anni 20 e dalle storie che venivano trasmesse in radio. Il genere declina bruscamente nella metà degli anni 50 con l’avvento del maccartismo e con l’entrata in vigore del Comic Code, che proibiva scene esplicite di sesso, violenza, orrore.

 

Età dell’argento: dalla metà degli anni 50 sino ai primi anni 70

 

Il tono è molto scanzonato. Le prigioni sembra abbiano quasi la porta girevole. Supercriminali che sono stati arrestati nel numero 52, tornano in libertà nel numero 53, senza dare spiegazioni a nessuno. Finché la storia funziona tutto è permesso. Le storie spesso finiscono con l’eroe che strizza l’occhio ai lettori. I comunisti ora sono i cattivi anzi il male. E se c’è qualche eroe tra i comunisti, diserterà e si unirà al mondo libero. Questa è l’età atomica, i cattivi terrorizzano il mondo con le bombe, e molti poteri dei nostri superamici nascono dalle radiazioni. Appaino i primi mutanti. C’è una relazione molto profonda tra i gli eroi d’argento e quelli dell’oro, come quella tra i padri e figli. E’ presente più che mai il senso di meraviglia e di stupore. Gli eroi affrontano viaggi e pericoli che li portano a contatto con mondi perduti, civiltà scomparse, dimensioni fantastiche, mondi alieni, viaggi nel tempo. E poi ci sono le scimmie! Un sacco di scimmie intelligenti appaiono come eroi, avversari o compagni di avventura. Fa poi la prima apparizione il mitico SPIEGONE, ovvero il momento in cui il cattivo rivela all'eroe imprigionato il suo diabolico piano, consentendogli di scappare e di catturalo.

 

Età del bronzo: dai primi anni 70 sino alla fine degli anni 80

 

Le storie ed i personaggi cominciano ad avere maggior spessore psicologico. Gli eroi combattono ancora per il sistema ma sentono che qualcosa non va come dovrebbe. Si affrontano temi sociali come l’abuso di sostanze, i diritti delle donne e delle minoranze etniche. Gli eroi più giovani non sono semplici spalle, ma cercano l’indipendenza dai grandi. E gli eroi non sono solo a stelle e strisce ma anche di altri paesi. I richiami al mondo reale si fanno più forti, spesso gli eroi vanno in discoteca, fanno la coda per i concerti, seguono gli sport e le mode.

 

Età del ferro: dalla fine degli anni 80 sino alla fine degli 90

 

Gli eroi diventano molto violenti, nascono molti vigilantes. Tutto diviene spesso grigio. Anche gli eroi commettono atrocità per il così detto bene comune. Usano armi da fuoco (un sacco di armi da fuoco) ed arti marziali esotiche e la parola ninja entra nel linguaggio comune. Amano vestire in pelle e lattice, meglio con borchie. Spesso sono solitari, rifuggono i super-gruppi che hanno caratterizzato le età precedenti. I poteri sono realistici, chi usa un potere spesso prova dolore e scopre presto gli abusi che l’uso indisciplinato del potere può portare. Il rapporto tra gli eroi delle ere precedenti diviene conflittuale ed è molto facile litigare. Editorialmente, nascono nuove case editrici, con eroi che non sono legati alle età precedenti.

 

Età dell’acciaio: dagli anni 90 ad ora.

 

Gli eroi ora sono persone, coi loro pregi e i loro difetti. Guardano al passato con nostalgia e rispetto, ed al futuro con un senso di sfida e di ammirazione. A volte si stupiscono come bambini, e si chiedono spesso cosa ci fanno nel mondo. Sanno di avere ricevuto questi doni per qualcosa di grande, per uno scopo più alto. Assistiamo ad ammodernamenti e attualizzazioni di vecchie storie, che ora prendono un sapore nuovo. A volte squisito, a volte pessimo. Ma i loro mantelli sventolano ancora al vento.

 

Recensione di Gian Domenico Facchini