Recensione Dragonero Adventures n. 3 - Il Demone Alato.

 

Esaminando le varie proposte editoriali italiane  per ragazzi, viene il dubbio che contengano tutte messaggi educativi.

 

Prendiamo ad esempio, Dragonero Adventures n. 3, una versione per giovani della popolare serie fantasy Bonelli, nata con l'intento di fidelizzare le nuove generazioni.

 

Contiene due storie, entrambe legate tra loro da un minimo di continuity, dove le lezioncine sono protagoniste.

 

"Il demone alato" ci insegna che i mostri talvolta non sono i veri mostri, cosa già ribadita in più storie della stessa casa editrice.

 

Al giorno d'oggi, in molto ci tengono a inculcarci il dogma "non avere paura del diverso", questo chiaramente perché al governo del paese abbiamo avuto troppa sinistra, ben lontana dalla realtà quotidiana e ben isolata nella loro Xanadu.

 

"Un nuovo amico" invece è un evergreen dei predicozzi, la salvaguardia della natura, già quando ero bambino, questo tema era un must e ancora va alla grande.

 

Ritengo che invece di scaricare tutta la responsabilità di un domani migliore sui ragazzini facendogli la morale, sarebbe meglio dare il buon esempio.

 

Regaliamo a loro storie piene di avventure spensierate, dove la loro fantasia possa correre selvaggia, senza i secondi fini di noi adulti.

 

Chi come me, è cresciuto negli anni novanta, ha avuto questa fortuna e poteva spaziare dai libri game ai Piccoli Brividi passando per i Junior Mondadori.

 

Un'altra era, la vena creativa ora è a secco.

 

Tengo a precisare che Dragonero Adventures è un prodotto fatto benissimo, colori e disegni straordinari, però alla terza uscita è già in fase calante.

 

Recuperate il primo numero, molto godibile, un albo che mi ha fatto pensare: "Avessi avuto io, un fumetto così da piccolo".

 

Recensione di Riccardo Dosso