RECENSIONE PROGRAMMA TELEVISIVO "THE PRESIDENT SHOW".

 

 

Si chiama "The President Show" ed è solo l'ultimo dei tanti prodotti che dalla sua elezione, denigrano l'attuale presidente degli Stati Uniti D'America, Donald Trump.

 

Questo programma è arrivato da noi nel 2017 ad ottobre su Comedy Central, canali 124 e 125 di Sky, anticipata da una martellante campagna pubblicitaria virale.

 

Anthony Atamanuik è colui che ha creato il tutto e che imita Trump, qui immaginato come un presentatore di un late show in diretta dallo studio ovale.

 

Una imitazione interamente basata sulle colorite dichiarazioni del Tycoon, il cui gesticolare è estremizzato fino al grottesco e la voce resa abbastanza somigliante, il doppiaggio italiano invece priva lo spettatore di questa essenziale caratteristica per sostituirla con un tono urlato e sgraziato, pessima scelta, era meglio optare per dei sottotitoli con lingua originale.

 

Atamanuik non è solo uno sconosciuto nel nostro paese ma in generale possiamo definire il suo curriculum alquanto scarno.

 

Qui ci presenta una comicità senza mordente, zero satira politica, solamente uno sfotto' bambinesco costruito sui titoli  dei mass media, manca quel pizzico di acume che avrebbe dato luce al format.

 

Chiudo con una conclusione che abbraccia tutta l'attuale scena dello spettacolo americano.

 

Trump è la manna dal cielo per tantissimi personaggi che prima non sapevano che pesci pigliare e che ora cavalcano l'onda lunga del malcontento, sono sicuro che in segreto avranno esultato per la sua vittoria, certi di avere materiale per anni senza dover per forza partorire nuove idee.

 

La storia si ripete, come con George W. Bush qualche anno fa, non a caso è tornato anche Michael Moore, sempre pronto a prendersi la sua fetta di successo a scapito del presidente di turno.

 

Uno squallido circo alla quale dobbiamo dire no, scegliendo un intrattenimento diverso e accendendo i nostri pensieri, valutando l'operato di una persona per quello che fa realmente e non per come viene dipinta.

 

Recensione di Riccardo Dosso