STAR TREK: PICARD “oh my feels”.

 

Nel 2002 “Star Trek Nemesis” ci portava sul grande schermo l’ultimo capitolo con i protagonisti della serie

TV “Star Trek The Next Generation”; diciotto anni dopo ritroviamo il nostro amatissimo Jean-Luc Picard alla

guida di una nuova serie TV prodotta da CBS Television e disponibile in Italia su Amazon Prime.

 

Cosa è successo negli ultimi vent'anni che ti hanno visto lontano dall'Enterprise, Jean-Luc? La risposta è solo apparentemente consolatoria: “stare coi frati e zappare l’orto”. Il nostro ruspante modo di dire ben esemplifica la vita dell’ex Capitano nel 2399.

 

L’Ammiraglio in pensione Picard che ci accoglie nella sua vigna in Francia si è ritirato a vita privata apparentemente riposato e appagato, lontano dal mondo, lontano dalla Flotta Stellare e dalla Federazione, a causa di attriti non sanabili con un establishment che aveva tradito i più alti impegni umanitari e progressisti, quegli ideali di fraternità e giustizia universale che tutti noi ricordiamo come il fulcro di ogni serie di Star Trek vista sui nostri schermi in più di 50 anni di storia. Jean-Luc è stanco e disilluso ma non domo e l’improvviso arrivo di un fantasma del passato lo costringe a ritornare sui suoi passi e prendere di nuovo in mano le redini della sua vita.

 

Il primo impatto con “Star Trek Picard”, disponibile in streaming su Amazon Prime, è sorprendente,

qualcosa di completamente diverso dalle ambientazioni e dalle dinamiche cui l’universo fantascientifico di Star Trek ci aveva abituato. Niente astronavi, niente spazio se non per la chiusura di puntata: il primo episodio getta le basi per un’avventura misteriosa coi piedi al momento ben piantati sul suolo del pianeta Terra.

 

L’Ammiraglio Picard sembra alle prese con qualcosa di più spaventoso del vuoto dell’universo, o dei pericoli insiti nell’esplorazione di luoghi dove mai nessuno è giunto prima. Picard dovrà apparentemente confrontarsi con le memorie di un doloroso passato recente, con il peso di eredità sentimentali tradite, con le aspettative riposte in lui da volti vecchi e nuovi che si affacceranno lungo questa inedita avventura.

 

Dopo l’esplorazione di un futuro lontano sia temporalmente che fisicamente, il primo episodio sembra ribadire che Star Trek è finalmente arrivata all’età della maturità: dando per scontato l’aspetto puramente avventuroso insito nelle sue trame, come per “Star Trek Discovery” il focus è ora sui caratteri che portano i personaggi ad agire e a cambiare il mondo che li circonda.

 

E per una Michael Burnham che si affaccia da poco nell'universo narrativo e che ci accompagna nel suo viaggio di crescita, in “Star Trek Picard” c’è un uomo anziano che sappiamo straordinario che si appresta ad affrontare l’ultima parte della sua vita riaffermando ancora una volta il suo coraggio, la sua caratura morale e il suo essere di nuovo “il Capitano che tutti ricordano”.

 

Make it so, Jean-Luc.

 

Recensione a cura di Shuela Subrizi